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MENOPAUSA PRECOCE: novità su cause, terapie, prevenzione.

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menopausa precoce

Il Dott. Di Prospero ha scritto numerosi articoli sulla menopausa precoce e sulle insufficienze ovariche.

Parliamo in questo articolo delle ultime novità sulla MENOPAUSA PRECOCE una malattia dell’ovaio sempre più frequente e purtroppo ancora oggi troppo poco conosciuta; una malattia che come vedrete ha espressioni cliniche molto diverse e che nonostante il nome è molto diversa dalla menopausa che comunemente intendiamo.

Come probabilmente già saprete le ovaie hanno una duplice funzione; endocrina e riproduttiva, strettamente correlate. Di queste la funzione riproduttiva cessa intorno ai 50 anni contestualmente ad un più o meno drammatico calo degli estrogeni.

In alcune donne però questo evento avviene purtroppo prima dei 40 anni (anche in giovanissima età). Si tratta della menopausa precoce, una patologia che rientra nel più ampio capitolo delle insufficienze ovariche e che andrebbe meglio chiamata INSUFFICIENZA OVARICA PREMATURA una definizione che più si addice al suo quadro variabile e multiforme, talvolta totalmente asintomatico.

E’ comunque un problema ginecologico ed endocrinologico-riproduttivo di grande rilevanza che pone molti interrogativi nelle donna e nei medici. Ne parliamo con un esperto, il Dr. Filiberto Di Prospero. Le ultime novità.

1. Quando possiamo parlare di menopausa precoce? Quando compare una insufficienza ovarica irreversibile (assenza delle mestruazioni, caldane, marcata riduzione degli ormoni ovarici) in una donna di età inferiore a 40 anni. Non sempre però il quadro clinico è così evidente. I sintomi talvolta sono molto sfumati e variabili nel tempo e sono sempre più identificate “forme occulte” dove l’insufficienza dell’ovaio si manifesta soltanto con insuccessi riproduttivi.

2. Ma perché può verificarsi una menopausa anche prima dei 40 anni? Non sempre è possibile identificare  una causa precisa; è stata notata una frequente associazione con altre malattie endocrine (frequenti quelle della Tiroide) o disturbi immunologici (particolarmente di tipo autoimmune). In alcuni casi  sono state identificate cause genetiche o il coinvolgimento di agenti virali (virus della Parotite). Poi ci sono quelle forme di menopausa dette anche “iatrogeniche”, dipendenti da castrazione chirurgica o da danno radioattivo o farmacologico (terapie anti-tumorali). Recentemente il nostro Centro ha dimostrato che anche certe nostre abitudini possono ridurre il periodo di funzionamento delle ovaie. In un studio che stiamo pubblicando su una prestigiosa rivista medica inglese, dimostriamo come nelle fumatrici la menopausa avvenga mediamente due anni prima del normale e come nelle donne con menopausa antecedente i 46 anni la percentuale di fumatrici sia significativamente superiore rispetto a quelle con  menopausa nelle età successive.

3. E’ possibile individuare dei soggetti a rischio? A volte è presente una storia familiare (ad esempio la mamma con una menopausa avvenuta sorprendentemente molto presto). Suggerirei anche alle donne con malattie della Tiroide o con disturbi su base autoimmune una particolare attenzione

4. La contraccezione può influire sul momento di comparsa della menopausa? Al momento non esiste alcuna evidenza scientifica che le donne che hanno fatto uso di contraccettivi orali anche per molto tempo possano avere una modificazione nell’età di insorgenza della menopausa.

5. Come viene fatta la diagnosi? Il test più utilizzato è sicuramente il dosaggio dell’Ormone Follicolo Stimolante (FSH) tra il 2° ed il 3° giorno del ciclo: valori superiori a 12 vanno verificati almeno una seconda volta e considerati con attenzione. Generalmente ad dosaggio dell’FSH segue quello dell’Ormone Anti Mulleriano (AMH) oggi considerato il test più attendibile riguardo la riserva ovarica e la qualità ovocitaria. Molto utile anche l’ecografia pelvica (se possibile meglio transvaginale, mono o tridimensionale) per il conteggio dei follicoli antrali.

6. Quali sono i problemi conseguenti ad una menopausa precoce? La mancanza di estrogeni può determinare una più rapida perdita di calcio a livello osseo, una alterazione progressiva delle mucose vaginali e più in generale dell’area genito-urinaria (denominata anche distrofia), un più rapido invecchiamento della pelle, possibili disturbi neurovegetativi (caldane, sudorazione improvvisa, insonnia, ansia, irritabilità) con riduzione della performance (intesa come capacità di adattamento e controllo dell’ambiente nel quale viviamo), possibile aumento del rischio cardiovascolare. Un altro aspetto molto importante è l’incapacità ad avere figli: in una società dove si tende ad avere figli sempre più tardi, l’incidente di una insufficienza ovarica coglie molte donne ancora senza un successo riproduttivo alle spalle e qui, da questo punto di vista, il danno è ancora più drammatico.

7. E’ possibile una prevenzione? Una prevenzione talvolta è possibile particolarmente nei confronti di comportamenti (abitudini) che possono danneggiare l’ovaio come il tabagismo oppure adottando comportamenti protettivi dell’ovaio in occasione di trattamenti medici o chirugici che notoriamente possono causare un danno al patrimonio follicolare. Consigliamo di rivolgersi al proprio ginecologo di fiducia o ad un Centro Specialistico quando insorgono delle improvvise irregolarità mestruali, in particolare quando c’è una scomparsa delle mestruazioni per un periodo superiore a 3 mesi. In tal modo sarà possibile una diagnosi precoce.

8. Quando parliamo di menopausa precoce “spontanea” escludiamo le situazioni dipendenti da cause chirurgiche o mediche? Si, è esattamente così. La menopausa spontanea, idiopatica,  non va confusa con quella iatrogenica che è quindi, proprio perchè determinata da un atto terapeutico, ampiamente prevedibile. A proposito di definizioni, voglio anche dirvi che menopausa spontanea precoce ed insufficienza ovarica prematura sono da considerarsi termini equivalenti, entrambi si riferiscono ad un deficit della funzione ovarica.

9. L’insufficienza ovarica prematura spontanea è una condizione irreversibile? Una volta si pensava che questa condizione fosse irreversibile. In realtà l’esperienza clinica ci ha mostrato che  in molte donne tende ad avere un andamento capriccioso, talvolta con periodi (in genere alcuni mesi) di completa remissione dei sintomi e completa normalizzazione del quadro ormonale ipofisario (FSH, LH) ed ovarico (estradiolo). Queste situazioni pongono problemi molto delicati nella gestione terapeutica delle pazienti, sono difficilmente prevedibili (alcuni hanno individuato pazienti dove l’FSH è molto più elevato dell’LH) e pongono sicuramente molti interrogativi.
Durante questi periodi di remissione sono stati descritti anche casi sporadici di concepimento.

10. Qual’è il motivo di queste remissioni temporanee? Purtroppo non lo conosciamo. Talvolta le osserviamo dopo un breve periodo (1-3 mesi) di trattamento con estrogeni e progesterone in schema sequenziale-ciclico, uno schema che ricostruisce la tipica secrezione ormonale mensile dell’ovaio; come se questi ormoni esogeni fossero in grado di indurre dei recettori ovarici che nel frattempo erano scomparsi o si erano ampiamente ridotti. In queste pazienti l’ecografia transvaginale (meglio quella con il color-doppler) mostra un tessuto ovarico con segni di attività.

11. Quali sono i rimedi che consigliate alle donne con menopausa precoce? Innanzi tutto bisogna mantenere la calma e non considerarsi donne “diverse”. La terapia ormonale sostitutiva garantisce una vita del tutto simile ad una donna con normale funzione delle ovaie: flussi mestruali regolari, vita sessuale normalissima, nessun danno da carenza estrogenica; una aspettativa ed una qualità di vita simile a quella delle altre donne.

12. Ed il problema riproduttivo? E’ indispensabile la consulenza di un esperto di Medicina della Riproduzione.
Si tratta di un problema delicato che va valutato nel singolo caso, non si può assolutamente generalizzare. In alcune pazienti dove l’FSH non è particolarmente elevato, e la produzione estrogenica è discreta; dove l’ovaio mantiene una certa attività (che può essere testimoniata da frequenti periodi di remissione) ed è evidenziabile un’attività ovarica all’eco transvaginale (casi che potremmo definire borderline o “di confine”), taluni tentano stimolazioni dell’ovulazione molto particolari talvolta precedute da un pre-trattamento con estrogeni e progesterone.  Nella gran parte di questi tentativi i risultati sono molto deludenti anche perchè non dobbiamo dimenticare che non basta far crescere uno o più  follicoli, bisogna vedere la reale capacità degli ovociti ad essere fecondati.
Una tecnica di terzo livello con donazione dell’ovocita ha buone possibilità di successo.

Per approfondimenti vi consigliamo anche la lettura di:

http://studiodiprospero.it/menopausa-precoce-ed-insufficienza-ovarica-prematura/

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